mardi 13 octobre 2009

Perturbazione

Il tempo non è mai lo stesso !
Infatti scopro sta sera, parlando al telefono con una collega delle date del nostro prossimo lavoro di novembre a Parigi che ho confonduto due settimane ... Tutto era organisato nella mia testa per cinque giorni tra il vintitre ed il vintisette del mese. Ora, quella mi dice "ci vediamo il sedici !" Come ? Sarebbe la settimana prima ? Stupore ...
Pero ho accetato, qualche giorni fa, dopo avere fatto aspettare tre mesi la mia riposta ed esitato tanto, un'intervenzione in congresso a Dijon per il pomeriggio del vinti novembre. Tutto l'affissione è già fata. Sarebbe l'effetto di troppo pieno ? Dove andare in questo caso ? Come fare ?
Non posso dividermi in due città lo stesso giorno. Non ci sono dei treni abbastanza rapidi per andare d'un punto all'altro tra il paese: due ore andata, due ore ritorno e due ore in congresso ma senza ascoltare gli altri. La giornata è troppo corta. Di più, l'indomani devo essere a Lille per dare tre ore di formazione prevista da un anno.
Allora penso da me: "andare da nessuna parte"! Forse ci sarebbe quello che avrei voluto inconsciamente ... o ancora "partire in aereo per un'altro paese"? Ma dove andare adesso in novembre, c'è la pioggia dapertutto ?
Dove atterrare ?
C'è forse un sogno che mi guida nella questa confusione. Un sogno di ritorno indietro nella città proibita ? Proibita da chi ? Dall'uno, dall'altro ? Un sogno di vacanza romana per sentire la libertà ? Tutto cio che non possiamo pensare il giorno ma sognare la notte allora ? La traduzione in atto mancato è simile all'effetto di sogno, magari. Ci sono degli atti mancati in seria da qualche tempo. Emigrata perturbata sono divenuta. Perchè ?