Sta notte era chiuduta in un corridoio oscuro dove eravamo a due, nella stessa posizione, seduti sul pavimento, la testa nei ginocchi, sorvegliati come se ci saremmo in tempo di guerra ... ci eravano dei Taliban minacciandoci da loro brutti discorsi senza alcuna pudore. Non avevo paura perchè guardando l'altro, c'era possibile di tenire nell'atmosfera cosi nera. Chi stava l'altro, non lo so. Ma dopo ero progettata nella mia casa passata in paese nordico col mio antico sposato, che cosa facevo quà ? La minaccia era sempre quà, come nel passato dove c'era un'angoscia sotterranea, vivace, violente a volpe, come un vento sparato a raffiche. Eravamo ancora o gia, sorvegliati dai Taliban ? Svegliata col sentimento di essere sempre minacciata, ho visto questa novella nel giornale di sta mattino: Mobilisation en France contre l'expulsion d'Afghans par charter. Les associations veulent empêcher ce renvoi forcé vers un pays en guerre. Malgré la mobilisation des associations, le ministre de l'Immigration a annoncé mercredi matin trois «reconduites forcées».... Chi sono i persecutori oggi del mio incubo ?