mardi 10 juin 2008

Juan

Juan uno paziente mi parla della sua sofferenza.
Sta ammalato di dubitare. Pero vive coll'amore della sua vita incontrata alle diciassette anni ma perduta di visto dopo. Ci sono ritrovati insieme da poco tempo e lui non puo credere alla sua fortuna. Ha bisogno di cercare tante prove che ogni giorno è un giorno miserabile, torturato dal dubbio che non fosse l'unico amore di quella donna. Forse non riusce ad essere libero perchè sempre pensa che gli altri uomini conosciuti eravano migliori che lui. Sviluppa anchè la malattia della persecuzione: "dove va ? che cosa fa ? perchè non accede all'orgasmo c'è a causa di me ? come posso fare per darle la felicità ?" E tutto questo divenga troppo pesente, troppo esigente per lui tante che si persuade infine del brutto uomo che stando. Magari c'era un momento dove succedevano dei crisi di collera che la coppia non supporteva più cioè sta venuto a vedermi. Adesso piange come piove ... Non si ama e devo dirlo ? No !
Non lo faccio ma stando soltanto silenciosa, mi alzo per andare verso la porta in fine della seduta. Lui avvicinaci dei mie libri e riconosce presto sopra una cartolina il rifugio nella montagna "Ohhh ... La Bollenta !"
A me piace di ritrovare questo rifugio e lo sapevo che lo conosceva. Io sentole dirmi: "Allora potremo ritrovarci là ?" Non sara probabile.
Ma per piacere ha potuto dirmi quale che insisteva dietro la sua sofferenza ... la sua fantesia interna.

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