mercredi 19 mars 2008

Parlare come sognare

Incontrata all'ospedale, d'una giovanetta ragazza, dopo uno tentativo di suicidio, si dicemi :"cosa fa per salvarla ?" - Dico: "niente soltanto parlare". Nella seduta seguente dove vienne incontrarmi, mi sembra vedere avanzare una vergine. Donna di Boticelli, alla pele lissa e bianca, alla faccia pura, una donna femminilessima, cosi bella che candida. Quindi quella comincia ad evocare suo amico intimo, che dagli dell'angoscia, mi sembra che questa cosa non è cosi semplice ma sopratutto complessa.
Quindi nella mia testa, fanno irruzione dell'immagine di un'antico filmo "la pianista" dove ci svilupano delle relazione molto brutale e perverse, anchè terribile. Non posso più ascoltare la ragazza. Ma perchè questo mi assale all'improviso ? Pensieri paradossali dispiacevoli ? Non devo mai pensare male davanti una ragazza quasi ancora nell'infanza.
E mi sento dirla come in sogno: "ci sono dei nodi tra voi due "
E allora lei dice con uno sospiro : "non lo voglio ma lui lo vuole bene, li piace a lui di legarmi con una corda, poi dopo non sono mai bene ma non posso fuggire e ci ritorniamo, c'è uno segredo tra noi".
Non l'ha mai detto, c'era pesante. E stata molto umiliata davanti il pensiero di suoi genitori immaginandola. Cioè la ragazza è stata presa tra due fuochi : fuggire o morire.
Ma fuggire è sopratutto difficile, allora no c'è più che morire.
Ma a quale preso ?
L'uno sta nell'assuranza d'essere ricercata, invece l'altro dagli uno sentimento d'autorità e di riconescenza. Sarebbe la stessa alternativa davanti il sentimento di vergogna, negli addiczione tenace e violente ?

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